Le presentazioni SDD spesso producono scarti o insoluti detti tecnici, con problemi aggiuntivi alla partenza dei flussi SEPA
Nel passaggio ai flussi SDD, che hanno sostituito i RID, molti tesorieri segnalano problemi sulle prime scadenze delle nuove disposizioni, anomalia certo dovuta la cambio di regole, ma che crea indubbi problemi.
Accade che il movimento SDD venga respinto alla scadenza per motivi tecnici, apparendo come insoluto, oppure sia scartato.
L’anomalia (frequentemente: coordinate IBAN “obsolete”) è spesso riportata all’azienda emittente con messaggi che non ne dettagliano la causa, rendendo quindi difficoltosa la correzione.
Inoltre, quando vi sono più entità operanti nel processo, è anche complesso comprendere dove si è verificata la perdita di informazioni specifiche sull’anomalia (banca del debitore, centri servizio intermedi, ecc.).
E ancora, con effetto sull’operatività in azienda, lo scarto o insoluto tecnico spesso non viene evidenziato neanche attraverso home banking. Pertanto, l’incidenza di queste anomalie sulla corretta gestione del ciclo attivo è importante.
Pareri e riflessioni da parte degli addetti ai lavori fanno riferimento alle problematiche presenti nei tracciati XML che contengono campi non chiari o aggiuntivi rispetto ai precedenti che dovrebbero essere risolti nel breve, data appunto l’urgenza di sanare questi “insoluti tecnici” che peraltro pare vengano comunque considerati, salvo errore, “veri insoluti” nelle evidenze dei flussi bancari.
Nonostante il lungo tempo di preparazione e test, rimangono ancora zone problematiche che necessitano di interventi tecnici urgenti.
E’ pur vero che Banca d’Italia, con cui ci si interfaccia e dialoga da tempo in tema di SEPA, con riferimento alla procedura di allineamento elettronico degli archivi, ha definito che la causale n. 90211 riferita ai messaggi di <<richiesta di autorizzazione all’addebito in conto acquisita da parte dell’Azienda>> e la causale n. 90210 relativa alle <<comunicazioni di autorizzazione all’addebito in conto su richiesta diretta del Cliente sottoscrittore>>, potranno esse gestite anche fino alla data del prossimo 31 marzo 2014.
Questo interessa anche i tracciati CBI-RID che, sempre e fino alla data del 31 marzo, saranno abilitati per le conversioni verso le corrispondenti funzioni SDD anche in presenza di coordinate IBAN radicate su SM, mentre tutti gli altri strumenti CBI saranno disponibili per l’operatività su SM.
Si dovrebbero quindi eliminare in futuro nuovi insoluti tecnici, evitando agli operatori rincorse gestionali che complicano la corretta gestione della liquidità.