Il 14/2/2019 è stata finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale il D.Lgs. 14/2019, attuativo della Legge Delega 155/2017 di riforma della Legge Fallimentare.
Il nuovo Codice della Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza contiene una revisione organica del Regio Decreto 267/1942, comunemente noto come Legge Fallimentare, ed alcune modifiche al Codice Civile.
Tra le più importanti novità, vanno evidenziate le seguenti:
- nuovo strumento della “allerta”, finalizzato a individuare i fondati indizi di crisi, prima che questa sia conclamata, nella prospettiva del risanamento dell’impresa (e di un maggiore soddisfacimento dei creditori);
- nuovi obblighi di segnalazione per alcuni tipi di creditori e per alcuni soggetti interni all’azienda, di superamento di “indici” segnalatori della crisi;
- preferenza alle proposte concordatarie che comportino il superamento della crisi assicurando continuità aziendale;
- armonizzazione e semplificazione delle procedure speciali previsti dalla vecchia Legge Fallimentare;
- riduzione della durata e dei costi (soprattutto per quanto riguarda quelli in prededuzione dei professionisti e consulenti della società in crisi) delle procedure concorsuali;
- sostituzione del termine “fallimento” (e di tutti i suoi derivati) con l’espressione “liquidazione giudiziale”, al fine di evitare lo stigma che generalmente accompagna la parola “fallito”;
- istituzione presso il Ministero della Giustizia di un Albo dei soggetti destinati a svolgere su incarico del Tribunale funzioni di gestione o di controllo nell’ambito di procedure concorsuali, con l’indicazione dei requisiti di professionalità esperienza e indipendenza necessari all’iscrizione;
- maggiore tutela dei livelli occupazionali in ipotesi di concordati con cessione a terzi dell’azienda;
- riduzione delle soglie superate le quali è obbligatoria la nomina di un organo di controllo (Sindaco o Collegio sindacale)
- obbligo di dotarsi di assetti organizzativi idonei a prevenire e risolvere la crisi d’impresa;
- la maggior parte della riforma (soprattutto per quanto riguarda la procedura di allerta) entrerà in vigore solo il 14/8/2020, mentre le modifiche al Codice Civile (inclusa la parte sulla nomina dei Sindaci) entrerà in vigore il 16/3/2019.
Una delle maggiori novità è rappresentata dalle procedure di allerta e dall’introduzione degli indicatori finanziari e patrimoniali della crisi (che spetterà al CNDCEC definire), strumenti potenzialmente disruptive nel nostro sistema, ed effettivo banco di prova dell’efficacia di questa riforma tanto attesa.