La fase temporale che stiamo vivendo e i vincoli che le misure decise dalle Autorità per contrastare l’aumento della pandemia, hanno colpito i principali elementi vitali della gestione aziendale : la generazione della cassa, i livelli del capitale circolante ma soprattutto abbiamo toccato concretamente il significato della protezione della intera filiera aziendale.
I processi evolutivi all’interno della gestione aziendale hanno assunto una loro velocità crescente dovuta in grande parte alla componente digitale che consente l’acquisizione e informazioni di dati sempre maggiori che prevedono tuttavia tempi decisionali immediati e maggiore sintesi dei dati di riferimento.
In questo percorso l’analisi dei flussi della Supply Chain Finance (detta anche SCF), che nella sua logica esecuzione identifica “l’allineamento dinamico dei flussi operativi legati al tempo e alle quantità delle merci con quelli finanziari che determinano gli incassi e pagamenti”, ha assunto un ruolo primario nella gestione aziendale e della tesoreria in particolare. Difatti, l’insieme delle soluzioni che è possibile utilizzare per il controllo e condivisione delle informazioni con tutte le realtà operative dell’impresa, consente di monitorare e finanziare il proprio capitale circolante e quindi l’andamento del proprio flusso di cassa.
Se ripercorriamo brevemente la storia di come si è giunti allo sviluppo della SCF, dobbiamo partire dalla sua genesi che l’ha originata e cioè la Supply Chian , processo che include tutte le attività legate al flusso e alla trasformazione dei beni, dalle materie prime ai prodotti finiti ed ai i flussi informativi ad essi associati dove la funzione della logistica rappresentava il soggetto principale mentre all’interno della impresa, l’ottica era concentrata sull’andamento della domanda del cliente, sulla pianificazione dei livelli di procurement, ottimizzazione dei livelli di produzione e gestione del magazzino.
In definitiva, il focus era mirato verso un adeguato e valido servizio al cliente “valore” da conseguire assieme alla gestione del tempo compreso tra la ricezione dell’ordine e la sua evasione (cd. lead time) minimizzando la permanenza fisica dei beni a magazzino con livelli adeguati di rotazione degli stessi.
Appare subito evidente che questo processo presenta effetti positivi anche sulla gestione finanziaria di breve termine dato che può essere inteso anche come tempo necessario per convertire un “ordine” in “denaro” oltre a ridurre i livelli del capitale circolante, che può essere ottenuta tramite minori scorte e tramite un ciclo cash to cash più veloce.
Inoltre, il processo evolutivo della Supply Chain ha contribuito a sviluppare le scelte aziendali verso nuove forme di gestione quali la terziarizzazione del magazzino (es. vendor manager inventory, consignement stock), politiche di ottimizzazione delle scorte, le nuove codifiche dei prodotti e sviluppo dei nuovi criteri distribuitivi della logistica sia domestica che internazionale, resi possibili dallo sviluppo delle informazioni digitali.
Appare subito evidente che nella Supply Chian, gli obiettivi sono legati alla gestione degli ordini e alla movimentazione delle merci ma come detto, nella dinamica aziendale tutti gli attori contribuiscono al processo ed è necessario un soggetto, o meglio un regista, in grado monitorare l’intero cruscotto operativo.
Questa figura è rappresentata dalla tesoreria aziendale che è la concreta e responsabile figura in grado di regolare il ciclo attivo, ciclo passivo e ciclo del magazzino impiegando gli strumenti per realizzare processi automatizzati di incasso e pagamento, allineamento dei conti aziendali con quelli delle controparti, produzione di rendiconti economici e finanziari.
L’estinzione di debiti e l’incasso dei crediti ha effetti sulla posizione finanziaria dell’impresa che vanno asseverati con la riconciliazione degli estratti conto prodotti dalle contro parti mercantili e bancarie.
Inoltre, la dematerializzazione delle transazioni e dei documenti (es. fattura), consentono una nuova creazione di valore per la possibilità di integrare i processi multipli interni raccordandoli con quelli delle controparti di mercato.
E’ immediato che questo tipo di “allineamento” è responsabile dei livelli del flusso di liquidità aziendale e conseguentemente dell’andamento del working capital, parametri che nel corso della attuale fase economica, sono per la maggioranza delle PMI nazionali, l’elemento debole che può produrre default verso il sistema bancario e verso i fornitori
Tuttavia, nell’attuale contesto macroeconomico dove le soluzioni digitali, cloud, sviluppo del fintech e incremento dei volumi e-commerce, permettono di velocizzare le informazioni gestionali ed è basilare integrare i processi della filiera delle movimentazioni delle merci con sistemi di logistica integrata che assume il ruolo di soggetto primario della pianificazione della filiera produttiva mirata anche alla sequenza di sub-fornitura .
Quindi, gestione congiunta e strutturata attraverso modelli e sistemi in grado di integrare la logistica con la finanza e la tesoreria aziendale che attualmente può utilizzare molteplici strumenti che, grazie allo sviluppo del fintech, permettono una esecuzione temporale brevissima delle operazioni di raccolta e impiego.
Alcuni brevi esempi:
Operazioni Factoring Reverse detto anche Factor Indiretto, operazione che permette ai fornitori di incassare anticipatamente i crediti vantati nei confronti dell’azienda debitrice attraverso una specifica convenzione con essa.
Carte di Credito virtuali, a fronte di un tempo medio di 60 gg si possono rilevare circa 55 gg di flessibilità che possono essere suddivisi tra buyer e supplier ottimizzando i flussi di capitale circolante.
Dynamic Discount, attraverso una piattaforma consente il pagamento anticipato da parte del cliente a fronte di uno sconto concesso da parte del fornitore sull’importo della fattura proporzionalmente ai giorni di anticipo. Questo processo è ancora poco conosciuto dalle PMI.
Equipment Finance, rappresenta l’insieme di strumenti finanziari che sono a supporto all’acquisto di asset durevoli. Solitamente la transazione è gestita da un provider che svolge l’arbitraggio pagando subito il venditore e incassando con rientri cadenzati dal cliente (es. operazione leasing per beni durevoli)
Purchase Order Finance, consente all’impresa che ha ricevuto l’ordine da un cliente con adeguato standing creditizio, di inserirlo come collaterale in garanzia per un finanziamento a breve termine.
Blockchain, è un data base strutturato a “blocchi”, condiviso tra più nodi di una rete e le transazioni sono validate dalla rete stessa mediante tracciabilità (trust)
Pensiamo per un istante ad una normale transazione mercantile internazionale dove assieme alla fase di garanzia (es. credito documentario etc.) abbiamo un insieme di altre operazioni quali, timing partenza/arrivo nave, operazioni doganali, scelta del corridoio terrestre, composizione del treno, eventuale transhipment che normalmente all’interno dell’impresa non hanno una diffusa informazione.
Un breve pensiero : riceviamo l’informazione che la nave con il nostro container è partita con 7 giorni di ritardo e ne prendiamo atto ma dovremmo anche porci la domanda “con quanti giorni di ritardo si manifesterà il cash flow che avevamo preventivato?”
In conclusione, possiamo affermare che l’innovazione nei processi della Supply Chain Finance avrà maggiore sviluppo nei prossimi anni dove la funzione della tesoreria, quale regista e gestore dei flussi finanziari dell’impresa, sarà sempre di più primaria essendo in grado, per esperienza e conoscenza approfondita del modello di business aziendale, di determinare valore per il risultato aziendale nel suo complesso.
