Sono passati più di 18 mesi da quando è scattata l’emergenza sanitaria causata dal Sars Cov 2. La maggior parte dei professionisti della finanza d’impresa di tutto il mondo da allora ha cominciato a lavorare in smart-working e per molti, magari in modo ibrido, questa modalità di lavoro sta continuando e diventerà parte di una nuova normalità di lavoro. Speriamo che quanto abbiamo imparato nella realizzazione e del lavoro a distanza ci aiuti nel realizzare una efficace trasformazione digitale dal punto di vista organizzativo, un migliore rapporto lavoro-famiglia-vita e una transizione ecologica veramente sostenibile.
AITI ha voluto realizzare il Treasury & Finance Forum Day 2021 in forma ibrida per poter finalmente riattivare di persona il network dei soci e allo stesso tempo consentire a tutti i soci la partecipazione attraverso la diretta streaming. E i partecipanti hanno confermato i risultati delle edizioni precedenti che hanno fatto crescere negli anni questo evento fino a diventare un riferimento: oltre 200 persone in presenza e quasi 400 da remoto. Sul sito di AITI potete riviverlo con tutti i video e materiali dell’evento. Per questo evento, tenutosi a Bologna il 1 ottobre scorso, particolari ringraziamenti vanno a Fabrizio Masinelli, che prima da Vice-Presidente e poi da Presidente ne ha curato lo sviluppo in questi anni, e a tutta la Delegazione Emilia-Romagna (in particolare ad Andrea Curti e a Renato Tagliavini) e alla Segreteria AITI, oltre che ai partners e patrocinanti.
Il TFFD è stata anche l’occasione per il passaggio di testimone alla Presidenza di AITI tra Fabrizio Masinelli e me, Nevio Boscariol, consigliere e responsabile di Delegazione e della costituzione di una Commissione dal precedente Consiglio. Credo che non ci sia necessità di molte parole per rappresentare il ruolo che Fabrizio ha avuto come Presidente in questi anni: lo ringrazio sentitamente, insieme a tutto il Consiglio, per il grande impegno, tempo, energia profusi e i risultati ottenuti durante la sua Presidenza, oltre che per il sostegno e disponibilità nelle attività che mi ha dato fin dall’ingresso in AITI. Conto nella continuazione del suo sostegno e disponibilità e spero di essere degno della fiducia riposta dal Consiglio e dai soci fondatori nel continuare la tradizione di AITI e portarla avanti con innovazione e concretezza. Fabrizio Masinelli continua nel suo prezioso e importante contributo in AITI come consigliere e Responsabile della Delegazione Emilia-Romagna, e conto che possa trovare tempo anche per portare avanti degli importanti progetti insieme.
Vi è da aggiungere che il vice-presidente Davide Giovanelli, già Presidente, ha lasciato il ruolo il quale sarà ora ricoperto da Sebastiano Sapino, attuale responsabile della Delegazione Nord-Ovest. Un sentito ringraziamento va a lui da parte di tutto il Consiglio e continueremo a lavorare tutti insieme poiché Davide continua nel suo rilevante contributo nel Consiglio di AITI e come Responsabile della Delegazione Toscana e Liguria.
Il quadro dei nuovi incarichi si conclude con la nomina del nuovo Tesoriere di AITI, precedentemente ad interim alla Presidenza per qualche mese, che è Graziano Sabatino, attuale Referente della Delegazione Lombardia.
Ritornando ai contenuti del TFFD, mi sembra di poter dire che quanto emerso ha sostanzialmente confermato la tendenza a livello europeo dell’attività del tesoriere come emerge dal Treasury Report 2021 di Eurofinance, e cioè che mentre la crisi ha acuito l’attenzione e l’attività dei tesorieri sulle possibilità offerte da nuove ed emergenti tecnologie i tesorieri rimangono focalizzati sui fondamentali attività quali cash management, gestione della liquidità e cash flow forecasting.
Quando la covid-19 ha colpito, c’è stato ovviamente un improvviso calo dei ricavi per un certo numero di aziende. Le catene di approvvigionamento sono state interrotte; la produzione è stata rallentata o fermata; i negozi sono stati chiusi. Pertanto, primo le aziende dovevano essere in grado di rendere prontamente disponibile la loro liquidità interna per pagare i costi, con i ricavi in calo. Le aziende e quindi i tesorieri, avevano bisogno di migliorare il loro capitale circolante in modo che potesse accelerare il ciclo di conversione del contante e ottenere liquidità attraverso la catena di approvvigionamento. Da qui il sempre attuale bisogno di credito e di finanziamento, ma in uno scenario completamente mutato e nuovo anche per il settore bancario e il mercato dei capitali. Allo stesso tempo, sono sorte preoccupazioni sulla sostenibilità dell’intera catena di approvvigionamento e su come i fornitori più piccoli sarebbero potuti sopravvivere alla crisi di liquidità e all’interruzione dell’”economia fisica”. Le aziende più grandi e più in salute, hanno quindi guardato non solo a estendere i termini di pagamento dei fornitori, ma anche a assicurarsi che i fornitori possano ottenere la liquidità che ottengono necessario attraverso soluzioni di finanziamento della supply chain. Ed è qui riemerso prepotente il vantaggio di essere parte di una “filiera” e di “capogruppo” della filiera solide.
Pertanto la previsione del flusso di cassa è diventata ancora più importante per gestire e sostenere il business – i tesorieri, come tutti, non avevano visto un situazione come questa prima, che ha reso difficile ogni previsione. In fase iniziale elevate sono state anche le difficoltà su operazioni semplici come raccogliere le firme sui documenti per chi non era già “digitalizzato” (da qui la rapida adozione delle firme elettroniche) e anche questo è stato un elemento di accelerazione della trasformazione digitale. Insieme al lavoro a distanza, i team di tesoreria hanno aumentato l’adozione del processo robotico automazione (RPA), API/cloud, machine learning/AI e conti virtuali/banche interne, tanto che oggi intere e anche grandi tesorerie “aziendali” vengono gestite praticamente con accesso da remoto.
La crescente importanza della previsione è riflessa anche nella necessità di analisi del flusso di cassa utilizzando le cosiddette soluzioni “Fintech” (che siano di newcomers o degli incumbent) , per es. machine learning e intelligenza artificiale, non certamente applicate solo a questa funzione ma a tutte le necessità della finanza d’impresa. Altrettanto importante è permettere ai tesorieri di avere una dashboard in tempo reale che mostra in modo istantaneo, o quasi, dove la liquidità sia generata e raccolta. Sicuramente la tecnologia, negli anni ha “affrancato” il ruolo, sebbene non del tutto, dall’essere fagocitato dalla raccolta e processamento dei dati, dalla velocità degli eventi e dei dati che generano sempre più rapidamente, per assumere una dimensione più strategica. Il sempre maggior volume di dati rende questa una “corsa continua”, e che richiede di essere sia maratoneti che sprinter secondo i casi, e AITI in merito ha fondamenta che parte fin dalla sua costituzione.
A quanto sopra si aggiunge che i modelli di business delle aziende sono cambiati, passando dalla vendita ai distributori o ai rivenditori a un modello direct-to-consumer che fa ampio utilizzo dell’e-commerce. Per i tesorieri, questo ha portato ulteriori sfide in termini di attrezzarsi per incassare denaro direttamente dai consumatori che utilizzano strumenti come carte, portafogli e pagamenti in tempo reale.
Altre aree che hanno visto una maggiore attenzione includono la comunicazione con il team di tesoreria e la gestione del rischio. Oramai gestire un’azienda, nei diversi ruoli, è in larga parte prevenire, mitigare e gestire i rischi di diversa natura, non più solo i “classici” associati al ruolo di tesoriere e della finanza d’impresa, ma anche gli impatti di quelli “biologici” e “climatici” come già ampiamente sperimentato.
Infine, visto il focus sulla liquidità da parte di CEO e CFO I tesorieri sono stati più coinvolti a livello di processo decisionale durante la pandemia, con un considerevole aumento del coinvolgimento non solo nell’intera attività della finanza d’impresa, ma anche a livello di Consiglio di Amministrazione. In questo senso, il ruolo del tesoriere sta assumendo sempre più un profilo completo e complesso nel contributo alla finanza di impresa e nelle competenze e skills: dalla capacità di funding, alla gestione complessiva del rapporto dell’impresa con le banche e il mercato dei capitali fino per es. nell’uso dell’e-commerce piattaforme, o trovando modi per raccogliere denaro che sono più user-friendly per il consumatore finale.
Sebbene le prospettive per i professionisti della materia sembrino essere in stimolante evoluzione, sappiamo che le criticità, difficoltà e complessità degli scenari rimangono, dalla supply chain alla concorrenza di approvvigionamento e scarsità delle materie prime ai costi dell’energia (che hanno già determinato il fermo di alcune produzioni) alla liquidità agli scenari geo-politici, dalla nuova normalità dei rischi “biologici” a quelli “climatici” ai cambiamenti derivanti dalla tecnologia. Anche perché oggi nessun paese e mercato è più “protetto” da quanto succede nel resto del mondo, come in passato.
Sapremo trasformarle in opportunità? A partire da una vera e sostenibile transizione digitale ed ecologica.
Non solo, per quanto riguarda il nostro Paese dobbiamo sempre tenere conto della varietà di tipologie, anche organizzative, e dimensioni delle imprese e delle permanenti differenze territoriali.
Le sfide sono molte e AITI cercherà di essere un sostegno per tutti i soci e per le proprie materie di riferimento con le Commissioni a livello nazionale e internazionale sui tavoli tecnici e negli ambiti in cui si formano le opinioni e le decisioni, con le Delegazioni Regionali sul territorio e nelle rappresentanze locali di riferimento.
Ricordiamoci però che sebbene il Consiglio Direttivo, i responsabili e referenti delle Commissioni e Delegazioni dedicano una parte maggiore del proprio tempo, esperienza e competenze, la vera forza di ogni Associazione è la rete dei propri soci e il network di informazioni, condivisione della conoscenza e dei contenuti, e le relazioni professionali che rendono vivi, soddisfatti e fanno crescere i Soci e l’Associazione. Proprio per questo chiedo ai Soci di comunicare alla mail presidenza@aiti.it:
- quali delle attuali attività, servizi, informazione, formazione o altro che attualmente sono già proposti da AITI, si veda sito www.aiti.it, apprezza di più e come, eventualmente, potrebbero essere migliorate;
- quali attività, servizi, informazioni, formazione o altro desidererebbero che AITI realizzasse e con quali modalità;
- quali siano gli argomenti e tematiche maggiormente “caldi” e necessari in questo momento e nel breve, medio e lungo periodo;
- la comunicazione della disponibilità a dedicare un po’ di tempo e competenza nel collaborare alle Commissioni, alla redazione di articoli su tematiche specifiche di loro competenza sui media di AITI e alla formazione.
Chiaramente non è questa una richiesta “una tantum”, ma la mail è sempre disponibile a ricevere quanto sopra e altri stimoli e riflessioni.
Mi piace pensare che potremmo realizzare tra tutti noi una sorta di comunicazione ecologica, così definita da J.K. Liss, uno dei principali esperti in materia:
“Con il termine comunicazione ecologica viene indicata l’applicazione dei principi ecologici alle relazioni umane: coltivare le risorse di ogni persona, rispettare la diversità e nello stesso tempo mantenere una coesione globale in modo che le persone possano agire insieme per un obiettivo comune. Come nella natura, così negli esseri umani c’è un equilibrio tra bisogni individuali e crescita della totalità. Pertanto le parole chiave sono: ‘risorse’, ‘crescita’, ‘individualità’ e ‘totalità’.”