I prestiti e i bond con finalità di tipo sostenibile, si stanno velocemente diffondendo tra le aziende italiane. Vediamo come mai.
Cosa sono i finanziamenti con finalità ambientali o di tipo “ESG”
I finanziamenti con finalità ambientali si basano sulla consapevolezza che le attività di efficientamento energetico e in generale le attività di riduzione degli impatti ambientali per le aziende, abbiano un effetto di mitigazione del rischio per il finanziatore. L’azienda che investe in miglioramenti di tipo ambientale è una azienda che avrà un vantaggio competitivo significativo e quindi sarà maggiormente in grado di rimborsare i finanziamenti e ottenere un maggior ritorno economico dalle sue attività.
In questo contesto assume particolare rilievo la Tassonomia Europea che definisce i criteri tecnici per definire «green» una determinata attività economica, orientando investitori, aziende e operatori di mercato verso un’economia a bassa emissione di carbonio, resiliente ed efficiente nell’uso delle risorse. In particolare, la tassonomia identifica le attività e le caratteristiche tecniche in grado di ridurre le emissioni per raggiungere gli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico. Inoltre individua le azioni che ogni settore esposto ai rischi climatici deve intraprendere. La Tassonomia Europea è quindi il riferimento per la classificazione dei finanziamenti come indirizzati a contrastare il cambiamento climatico.
I finanziamenti c.d. di tipo sostenibile (ESG o Sustainability linked loan/bond) hanno caratteristiche contrattuali legate al raggiungimento di determinate performance di sostenibilità dell’azienda emittente. Si riferiscono quindi non solo alle attività ambientali ma anche alle iniziative sociali, rivolte alla sicurezza e al benessere delle persone e delle comunità.
Nelle caratteristiche contrattuali, è spesso presente un meccanismo (c.d. covenant) di step up/step down legato a obiettivi di performance ESG, che incide sul margine (c.d. spread) pagato per gli interessi e anche talvolta sulle commissioni pagate dall’azienda in caso di mancato utilizzo (c.d. commitment fees).
Alcuni esempi recenti:
-Prada ha ottenuto 90 milioni di finanziamento sostenibile a cinque anni, caratterizzato da un bonus di riduzione degli interessi al raggiungimento di due obiettivi: riduzione dei rifiuti e aumento dell’energia auto-prodotta.
-Loccioni ha sottoscritto un mini-bond sostenibile da 5 milioni a quattro anni. Le risorse saranno investite in opere di efficientamento energetico e produzione di energia rinnovabile e nel revamping di edifici industriali ed abitativi.
-SIT ha collocato un bond ESG-linked da 40 milioni a 10 anni. La cedola semestrale è indicizzata a un rating di sostenibilità.
Le recenti emissioni da parte di aziende italiane sono al momento abbastanza lontane dagli standard rigorosi richiesti dalla prassi internazionale per le emissioni di tipo “green”. I proventi non necessariamente sono legati a un investimento specifico e le verifiche periodiche sono basate sulle procedure esistenti, senza adottare ulteriori prassi di certificazione. Sono in sostanza condizioni alla portata di tante aziende che già adottano pratiche di sostenibilità.
Quali sono i benefici per i finanziatori?
Il finanziatore gode innanzitutto di un rischio patrimoniale ridotto in relazione al fatto che il miglioramento delle performance ambientali degli investimenti e dei processi energetici ha un impatto positivo sul valore economico. Come conseguenza ha un rischio di credito inferiore in relazione alla minore probabilità di insolvenza che deriva dalla maggiore disponibilità economica a causa di minori consumi energetici, minori rischi ambientali e migliori opportunità di resilienza delle attività imprenditoriali a medio e lungo termine. Infine tutti questi effetti positivi si traducono in un requisito di capitale inferiore richiesto dalle autorità di vigilanza per i bilanci bancari.
Come sfruttare questa opportunità?
Aziende grandi e piccole, quotate e non, che hanno intrapreso un percorso di sostenibilità hanno ora l’occasione di trasformare queste iniziative in opportunità di raccolta finanziaria a costi convenienti. La presenza di clausole legate a obiettivi ESG si traduce in risparmio di interessi con scadenze a medio/lungo termine. Nei finanziamenti visti sinora le condizioni medie per una azienda che gode di un buon merito di credito sono nell’ordine di uno spread compreso tra 0,75% e 1,25% per le scadenze fino a cinque anni e tra 1,75% e 2,25% per le scadenze fino a dieci anni.
Le aziende più previdenti che hanno intrapreso il percorso della sostenibilità stanno usufruendo di indiscutibili vantaggi non solo di natura finanziaria e gli investimenti sostenibili stanno crescendo con grande velocità. E’ in atto una importante trasformazione, occorre che le aziende si preparino a questo nuovo scenario.