
Attuale Regolamentazione Bancaria Europea per la gestione del rischio di credito alle imprese.
Gli istituti che regolano attualmente l’attività di concessione e monitoraggio del credito bancario alle imprese e che determinano le modalità di quantificazione degli accantonamenti a rischio credito e/o le eventuali plus-minusvalenze sono i seguenti:
E.B.A. – European Banking Authority
Dopo i forti cambiamenti regolamentari imposti alle gestioni Bancarie dagli accordi in sede B.R.I. (Banca dei regolamenti internazionali) e conosciuti come Basilea 2, 3 e ss., con i forti ed irreversibili impatti dell’introduzione del Rating Interno Bancario, in sede Europea ed attraverso una Authority denominata E.B.A. – European Banking Authority, negli ultimi anni, sono stati introdotte ulteriori norme che modificano gli aspetti della gestione del Credito alle Imprese ed in particolare la gestione del Credito deteriorato, noto come N.P.L. (non performing loans).
Sono state modificate dal 2015 le classificazioni dei crediti alle imprese, introducendo alcuni nuovi concetti che stanno modificando il linguaggio ma soprattutto l’operatività del rapporto Banca – Impresa, sia relativamente alle nuove concessioni creditizie che al mantenimento della finanza messa a disposizione delle stesse imprese attraverso le linee di affidamenti a breve termine (cassa e forme auto liquidanti).
Le principali modifiche rispetto ai criteri di classificazione precedenti, riguardano gli NPL ed in particolare vengono introdotte due nuove categorie:
- Le Inadempienze Probabili (in gergo U.T.P. acronimo della locuzione inglese Unlikely to Pay)
- Le Esposizioni Scadute e Sconfinanti (già esistenti e lievemente modificate) definite anche “Past Due”
Per INADEMPIENZE PROBABILI si intendono:
le esposizioni creditizie, per le quali l’intermediario giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l’escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie;
Per ESPOSIZIONI SCADUTE E SCONFINANTI si intendono:
le esposizioni scadute da oltre 90 giorni e che superano una prefissata soglia di rilevanza che L’E.B.A. definisce in valore assoluto paria € 100,00 e € 500,00, rispettivamente per i debitori con esposizioni al dettaglio (persone fisiche, liberi professionisti e PMI) e per quelle verso altri debitori.
In percentuale dal 2021 la soglia di rilevanza è stata ridotta all’1%
E’ stata inoltre introdotta una “categoria trasversale” denominata FORBORNE CREDITS.
Il termine Forbone si può tradurre come “credito tollerato”
In questa categoria si classificano contratti di debito per i quali sono state applicate misure di tolleranza.
Le misure di tolleranza consistono in concessioni nei confronti di un debitore che si trova o è in procinto di trovarsi in difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari («difficoltà finanziarie»).
La categoria comprende sia:
- Crediti in bonis a cui vengono applicate le misure di tolleranza sopra descritte definiti FORBORNE PERFORMING
- Crediti deteriorati (tra cui UTP e SCADUTI E SCONFINAMENTI) a cui vengono egualmente applicate le misure di tolleranza definiti FORBORNE NON PERFORMING
La differenza, oltre allo status di partenza è nella procedura di uscita da questo profilo di classificazione:
- per i PERFORMING ci sono tre anni di PROBATION PERIOD.
- per i NON PERFORMING due anni di CURE PERIOD dopo il quale si diventa di fatto PERFORMING con ulteriori 3 anni di PROBATION PERIOD.
I diversi profili di classificazioni comportano livelli crescenti di ACCANTONAMENTI A FONDO RISCHI SVALUTAZIONE CREDITI delle Banche con conseguente peggioramento della loro performance economica.
IFRS 9
Ad ulteriore sviluppo dei processi di controllo del rischio credito è intervenuta anche la normativa europea che con effetto dal 1° gennaio 2018, fa entrare in vigore il nuovo principio contabile IFRS 9, obbligando,
anche le aziende bancarie, a redigere bilanci secondo i principi internazionali.
Le banche, nel monitoraggio del rischio di credito, sono tenute a classificare anche le posizioni “in bonis, come di seguito:
- Stage 1, crediti «in bonis» privi di segnali di incremento di rischio – PERFORMING CREDITS
- Stage 2, crediti «in bonis» che presentano segnali di incremento di rischio – UNDERPERFORMING CREDITS
- Stage 3, credito deteriorato con presenza di segnali di significativo incremento di rischio – NON PERFORMING CREDITS
Ai fini di determinazione di un significativo incremento del rischio, la banca dovrà monitorare il rischio di default dei crediti in bonis con indicatori anticipatori (forward looking indicators).
IMPATTI PER LE IMPRESE E PER I TESORIERI
Tutta la normativa bancaria illustrata riguarda prevalentemente la gestione dei cosiddetti NPL, quindi crediti che sono deteriorati o che sono in via di deterioramento, per cui si potrebbe pertanto desumere che le imprese “in bonis” e le loro funzioni di gestione di tesoreria possano dirsi poco interessate da questi argomenti.
In effetti l’impatto operativo immediato è inesistente poiché tali imprese, come quelle che vengono classificate in Stage 1, possono continuare a gestire ordinariamente i loro rapporti con gli Istituti Bancari, beneficiando di una capacità di “fund rasing” molto buona con possibilità di ottenere anche condizioni economiche molto favorevoli.
Le imprese che invece stanno attraversando fasi di tensione finanziaria devono controllare attentamente, i flussi finanziari, utilizzando tools di gestione anticipata di tesoreria che consentano una agevole ed efficace “what if analysis” al fine di evitare il rischio di cadere nella classificazione Forborne con tutto quelle che ne consegue in termini di flessibilità operativa e costi della gestione finanziaria.
Per entrambe le tipologie, un approccio “forward looking”, basato quindi su una accurata pianificazione finanziaria ed una consuntivazione tempestiva ed analitica, si rende oggi indispensabile, anche per ottimizzare la compliance con l’evoluzione della normativa EBA, che spinge il monitoraggio del credito bancario sempre di più verso una analisi delle prospettive e dei progetti imprenditoriali e sempre meno sulla storicità delle imprese.