Avere un’idea precisa dei saldi di conto corrente a livello globale, e su base giornaliera, dovrebbe essere la base di partenza per effettuare ogni scelta, tattica e strategica, nella gestione della tesoreria aziendale per qualsiasi impresa, indipendentemente dalla dimensione o dalla complessità della tesoreria.
L’informazione puntuale, in termini di dettaglio e di tempestività, permette infatti ai tesorieri, tra le altre cose, di anticipare situazioni di ammanchi di cassa, evitare che troppa liquidità si accumuli sui conti correnti mentre alcune sussidiarie si trovano a pagare interessi per avere il conto corrente scoperto, e orchestrare l’esposizione in valuta.
Purtroppo, raggiungere tale livello di informazione non è scontato. In Italia anche le aziende di piccola e media dimensione riescono ad avere una visibilità adeguata grazie allo standard sviluppato dal consorzio CBI, beneficiando della possibilità di centralizzare saldi e movimenti in maniera facile ed economica, ma tale possibilità viene meno quando si tratta di integrare conti correnti esteri.
Molte aziende, spinte dalla necessità di migliorare la propria informativa di conto corrente, hanno effettuato progetti finalizzati a migliorare la propria connettività bancaria attraverso la concentrazione di flussi in un’unica piattaforma e-banking o la creazione di connessioni dirette in modalità host-to-host, mentre le aziende più grandi hanno implementato una connettività attraverso la rete SWIFT gestendo in maniera indipendente un accesso con Alliance Lite o attraverso un service bureau.
Credo che nei prossimi mesi sempre più imprese, di qualsiasi dimensione, saranno disposte a valutare progetti per migliorare la propria connettività bancaria, anzitutto perché il valore dell’informazione sarà senza dubbio percepito ancora di più quando il sistema bancario si adeguerà allo standard XML ISO 20022, rimpiazzando i messaggi MT. Lo standard XML, che comprende i messaggi CAMT, permette di scambiare una quantità di informazioni molto maggiore, permettendo una riconciliazione più facile e precisa e facilitando la quantificazione delle commissioni pagate alle banche.
Tuttavia, la possibilità di ottenere informazioni precise e tempestive non è il solo servizio fornito da una connettività bancaria efficace: una volta che il canale è in piedi, le aziende possono scegliere di emettere pagamenti attraverso tale infrastruttura, anche se questa operazione necessita di alcuni accorgimenti preventivi:
- Definizione dei processi aziendali: questo è senza dubbio il punto più spinoso. Lasciare libertà alle sussidiarie e ai marchi del gruppo di emettere in autonomia i pagamenti, o centralizzare questi processi in un centro di servizio globale a diretto controllo della holding? Molto spesso la scelta non viene presa considerando soltanto motivi di sicurezza e di efficienza, ma entrano spesso in gioco anche dinamiche di potere e relazioni infragruppo.
- Definizione dei formati: che l’azienda scelga o no di centralizzare i processi di pagamento, è molto importante razionalizzare la libreria di formati di pagamento usata dal gruppo. È un argomento tecnico, ma i benefici in termini di efficienza sono evidenti. Avere formati standard permette di ridurre i problemi in fase di emissione di un pagamento e riduce la necessità di chiedere supporto alla banca.
- Definizione dei partner bancari e tecnologici: dotarsi di un canale di connettività bancaria e payment factory è un passaggio importante. Avere la giusta tecnologia significa avere supporto nella creazione dei formati, un’adeguata assistenza in caso di problemi, un’infrastruttura robusta GDPR compliant. Anche la scelta della banca è un punto fondamentale: non tutte le banche, infatti, supportano formati di pagamento domestici per effettuare processi specifici come il pagamento di tasse.
Razionalizzare la propria connettività bancaria può sembrare un passaggio complesso, ma è senza dubbio un necessario nella definizione di processi di tesoreria di successo.