il ruolo del tesoriere al timone delle nuove tecnologie

Luca Crivellari  – FIS

I temi dell’articolo che segue sono ispirati ad un intervento della mia collega Milia Van Mol, che in FIS si occupa di supportare le aziende Lussemburghesi nell’ottenere una tesoreria più moderna e sicura. L’intervento è stato originariamente pensato per la scorsa ATEL Summer Conference, che si è tenuta il 6 luglio scorso a Lussemburgo.

E’ soltanto da qualche anno che l’intelligenza artificiale è entrata nella nostra quotidianità. Attraverso ChatGPT e l’AI generativa è ora possibile per chiunque valutare il contributo che l’intelligenza artificiale può avere sui contenuti che produciamo o che fruiamo ogni giorno. Tuttavia, in maniera meno evidente e “dietro le quinte”, l’artificial intelligence è in realtà presente da molto tempo in applicativi web che hanno un impatto sulle nostre scelte di tutti i giorni, e che hanno senza dubbio già influenzato diverse nostre scelte di acquisto.

Al punto in cui siamo arrivati oggi, l’AI sta rendendo più efficienti le azioni degli esseri umani e le loro interazioni.

Sono ormai comuni diverse applicazioni dell’artificial intelligence e della sua parente stretta, la machine learning, anche negli applicativi a supporto della finanza aziendale.

Applicazioni come l’assistenza sulle previsioni di cassa, l’automazione di attività storicamente ad alto contenuto manuale come le riconciliazioni, la possibilità di evidenziare concetti chiave in lunghi documenti, stanno permettendo a sempre più imprese, anche in Italia, di liberare risorse a favore di lavori in cui è preponderante una componente più discrezionale.

Questa tendenza sta coinvolgendo anche noi di FIS: il supporto di artificial intelligence e machine learning permea la nostra roadmap, e ormai da oltre dieci anni l’intenzione è di utilizzare l’AI per permettere alle nostre aziende clienti di automatizzare, controllare, migliorare e accelerare i loro processi.

Questo vuol dire che il supporto umano è sempre meno importante? Questa domanda è presente nel dibattito tra tecnici fin dall’inizio dell’automazione. Uno dei confronti più edificanti che ho avuto sull’argomento è stato con il luminare Gianfranco Secchi, autore di diversi libri sul tema, tra cui Informatica e Filosofia (edito nel lontano 1989) e profondo sostenitore della necessità di un governo umano sulla tecnologia. Secondo Secchi, infatti, il contributo apportato dalla tecnica non può prescindere da un controllo umano, che va oltre alla semplice supervisione, ma che si sostanzia nell’utilizzo delle emozioni, della creatività, dell’istinto e di un livello di discernimento tipico dell’essere umano.

Uno dei maggiori fraintendimenti sull’utilizzo delle nuove tecnologie generative è che contengano una componente di creatività, che la macchia sia quindi riuscita ad entrare in spazi tradizionalmente di esclusiva competenza umana, arrivando a realizzare prodotti artistici. Questo assunto non è del tutto vero, in quanto quello che la macchina si limita a fare è una sintesi educata della mole di dati già presenti, senza però replicare il guizzo artistico che rimane a tutti gli effetti caratteristica della nostra specie.

Nelle mansioni di tutti i giorni, cioè nella gestione della finanza aziendale, la tecnologia può aiutarci nel prezioso obiettivo di massimizzare una tra le più scarse delle risorse oggigiorno, il tempo. Infatti, l’algoritmo può permettere a voi e al vostro team di concentrarvi su attività di alto valore, coordinando e guidando la macchina con capacità squisitamente umane.

Dalla creazione di modelli per interpretare i comportamenti di pagamento passati, al fine di rilevare frodi o implementare strategie di riscossione per migliorare il DSO, fino al supporto relativo alla pianificazione di cassa, in FIS ci impegniamo a sfruttare al massimo l’IA all’interno delle nostre soluzioni per proteggere i vostri profitti.

Ormai la pervasività dell’intelligenza artificiale sembra guidarci verso un mondo in cui interrogarsi su come fare i conti rispetto alle più recenti innovazioni, dando per scontata una loro adozione. Come scegliere quindi un software che può supportarvi con un uso intelligente del dato?

Come affermato nell’articolo di Gartner del luglio 2022, un’implementazione di successo si basa su quattro pilastri principali.

Competenze: sia internamente che esternamente, avrete bisogno di esperti per abbreviare la curva di apprendimento tecnico, mentre aggiornerete il vostro personale finanziario al fine di ottenere vantaggi rapidi e investire nel futuro.

Sperimentazione: i risultati rapidi ottenuti con casi d’uso comuni dell’IA, come l’automazione di processi contabili e la previsione dei flussi di cassa, sono una solida base da sfruttare e da applicare come esempio per progetti più ampi di trasformazione.

Leadership: avere il sostegno di alti dirigenti e di membri del consiglio di amministrazione, sulla base di solidi business case, vi aiuterà a ottenere i finanziamenti appropriati e le giuste persone a bordo per guidare un progetto di innovazione attraverso l’IA.

Acquisto di software: il software con funzionalità di IA incorporate applicato alla finanza è un frutto ormai a portata di mano, che offre vantaggi senza la necessità di investire pesantemente nella creazione di soluzioni di IA interne.

Sulla base dell’esperienza di mezzo secolo come fornitore di tecnologia finanziaria, in FIS siamo a disposizione per costruire con voi questi quattro pilastri, fornendovi l’accesso a una tecnologia in rapida evoluzione.